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Introduzione
Quando ho comprato la mia prima macchina fotografica avevo le idee chiarissime: solo un pazzo può pensare di portarsi dietro un pesantissimo e ingombrante cavalletto per fare delle foto che a mano libera vengono bene ugualmente.
Così chiare che se ora mi volto, nel mio studio posso contare quasi una decina di cavalletti. Forse sono solo pazzo, ma se state leggendo anche voi questo articolo forse semplicemente siete giunti alla mia stessa inevitabile conclusione: tra le attrezzature di un buon fotografo paesaggista non può mancare un ottimo cavalletto.
Fino a qualche anno fa il mercato offriva solo pochi prodotti di qualità e tutti, in un modo o nell’altro, siamo sempre stati sedotti dai marchi storici e abbiamo fatto i nostri acquisti un po’ per passa parola e un po’ per pregiudizio.
Per fortuna i tempi sono cambiati e diverse aziende sono entrate in questo segmento di mercato con prodotti che fanno invidia ai marchi storici, ancora adagiati sugli allori del passato. Non è tutto oro quel che luccica e tante sono state le delusioni, ma ci sono casi di eccellenza e uno di questi è senza dubbio quello della nuova serie “Rock Solid” prodotta da Rollei.
NOTA: questa recensione si basa (oltre che su opinioni assolutamente personali) sulla prova in campo senza pietà per circa tre mesi di prodotti ancora non commerciali, pertanto alcuni dettagli costruttivi potrebbero essere stati cambiati (in meglio presumo).

Caratteristiche
La serie Rock Solid è stata pensata per i fotografi professionisti e amatori evoluti ed è composta da tre cavalletti: Alpha, Beta e Gamma.
Seppur simili tra loro e con delle caratteristiche tecniche e costruttive in comune, ciascuno di questi tre cavalletti ha peculiarità che lo rende unico.
Vediamole assieme:
Gamma:
E’ il più piccolo della famiglia ma non gli manca proprio nulla. Guardate le caratteristiche:
- Peso: 1,35 Kg
- Massima estensione: 151 cm
- Carico massimo: 16 Kg
- Ingombro da chiuso: 47,5 cm
Mentre scrivo lo sguardo non può che cadere sul mio fido cavalletto compagno di mille battaglie: Gamma è più compatto, pesa meno, ha un carico massimo maggiore e si..è maledettamente più aggraziato.
Come se non bastasse, la colonna centrale si può rimuovere, rendendo il cavalletto ancora più leggero. Ottima anche la possibilità di smontare una gamba e di trasformarlo in un monopiede: due prodotti in uno!
Le caratterisiche di Gamma lo collocano senza dubbio tra i cavaletti per fotografi di viaggio e naturalisti che cercano un perfetto comprromesso tra ingombri, peso ed massima estensione.
Beta:
La prima volta che l’ho preso tra le mani ero davvero teso: era chiaro che se in campo si fosse comportato bene, probabilmente saremmo diventati amici inseparabili. Perchè? Guardate le caratteristiche:
- Peso: 1,71 Kg
- Massima estensione: 165 cm
- Carico massimo: 22 Kg
- Ingombro da chiuso: 51 cm
Insomma, Beta è leggero, compatto, ha un carico massimo davvero elevato e ha un diametro nominale dei singoli segmenti di circa 4 mm superiore a cavalletti di competitor dello stesso segmento (garantendo quindi maggiore stabilità).
Le caratteristiche di Beta lo rendono davvero perfetto per i fotografi paesaggisti che cercano estrema robustezza ad un peso ed ingombro ragionevoli.
Per chi fosse interessato, anche Beta permette sia lo smontaggio di una gamba per trasformarlo in monopiede, sia la possibilità di rimuovere la colonna centrale contriubuendo ad alleggerire ulteriormente il peso e a raggiugere posizioni di lavoro rasoterra!
Alpha:
E’ il fratello maggiore della serie. Già con uno sguardo ci accorgiamo che è diverso da Beta e Gamma non solo per le dimensioni, ma anche per alcune caratteristiche costruttive, prima fra tutte l’assenza della colonna centrale e la conseguente diversa piastra di attacco per la testa. Ma veniamo alle caratteristiche:
- Peso: 2,2 Kg
- Massima estensione: 156 cm
- Carico massimo: 24 Kg
- Ingombro da chiuso: 57 cm
Quello che salta subito all’occhio è la portata: ben 24 Kg! Questo lo rende davvero perfetto per i fotografi naturalisti in quanto ben supporta teleobiettivi massicci.
L’assenza della colonna centrale permette di abbassare la minima altezza di lavoro a soli 11 cm: perfetto per gli appostamenti da sdraiati!
La piastra di attacco è più larga per permettere di avere un cerchio di appoggio delle gambe di diametro superiore (contribuendo significativamente alla stabilità del sistema teleobiettivo-cavalletto) e avere una maggiore superficie a disposizione per teste gimball da teleobiettivo per meglio scaricare il peso dello stesso.
Seppur così diversi tra loro, ci sono caratteristiche che accomunano tutti e tre i prodotti:
- Tutti i cavalletti sono costituiti da quattro segmenti garantendo un rapporto tra massima estensione e ingombro in trasporto davvero ottimo;
- Ogni segmento è costituito da otto strati di carbonio a matrice incrociata. Questo significa che pur restado leggerissimi, sono anche incredibilmente rigidi a differenza di tantissimi cavalletti a quattro segmenti che ho provato. Non stiamo parlando di canne da pesca: avere gambe flessibili significa mettere a rischio la propria attrezzatura, oltre ad essere più esposti a micromosso da vibrazione;
- Tutti i segmenti sono in carbonio, mentre tutti gli elementi di giunzione sono in magnesio, che con la sua bassissima densità ed elevata resistenza specifica contribuiscono a renderlo leggerissimo, oltre che esente da corrosione galvanica (e pertanto particolarmente adatto ad utilizzo in contesti marini)
- La chiusura dei segmenti è di tipo quick-release lock: basta una piccola rotazione sul blocco e la gamba scende di quanto desiderato; un’altra rotazione in senso inverso blocca la posizione.
- La variazione dell’angolo di posizionamento delle gambe è tramite “pull-release”, cioè sollevando l’apposita piastrina, la gamba si libera. Come per la maggior parte dei cavalletti professionali, sono tre le posizioni di utilizzo, che variano da circa 50° a 180°;
- Sulla base del cavalletto dove sono innestate le gambe, è presente un gancio al quale è possibile appendere il proprio zaino (o comunque un peso): questa è una feature spesso sottovalutata, ma quando posizionerete il cavalletto su una scogliera con forte vento vi ricrederete!
- Le piastre di attacco della testa sono dotate di connessione sia ⅜ di pollice sia ¼ di pollice, rendendoli di fatto compatibili con il 100% delle teste in commercio sul pianeta Terra;
- I piedini in gomma del cavalletto si possono rimuovere e al loro posto può essere innestata una punta metallica..perfetto per fissare bene il cavalletto su superfici come prati erbosi, dove il pede di gomma è poco efficace.
- Tutti e tre i cavalletti vengono venduti con sacca di trasporto e kit manutentivo che comprende chiavi per disassemblaggio, mozzo sostitutivo per colonna centrale (Beta e Gamma) e piastre di ricambio (Alpha)
Nella progettazione della serie Rock Solid, Rollei implementa anche le mie amate caratteristiche manutentive già viste ed apprezzate nel piccolo “Stativ Compact Traveler No.1 Carbon”. Nello specifico, a differenza della maggior parte dei cavalletti che ho Alpha, Beta e Gamma sono completamente e facilmente smontabili e riassemblabili!
Proprio smontanto una gamba di Beta ho avuto modo di constatare una caratteristica davvero importante anch’essa già vista sul piccolo Carbon Travel: oltre alla boccola in teflon per permettere la guida e lo scorrimento tra una gamba e l’altra, è presente una guarnizione che impedirà il trascinamento di sabbia o altre particelle solide all’interno della gamba superiore, evitando quindi di fatto rigature e grippaggi della gamba!! Per come e dove uso io i cavaletti, per me solo questa feature “dust proof” giustificherebbe l’acquisto!
In campo
Come vi dicevo all’inizio dell’articolo, ho avuto la fortuna di poterli provare in campo costantemente per circa tre mesi dalla data di pupplicazione di questo articolo. Tutti i cavalletti sono stati utilizzati con la mia consueta attrezzatura da paesaggista e provando teste di diverse tipologie e fornitori (a sfera, gimball e a cremagliera, di Rollei e Manfrotto).
Qui di seguito un elenco sommario e non esaustivo di tutto quanto ho cercato di collaudare, anche con mezzi senza dubbio poco scientifici:
- Stabilità complessiva
- Comportamento alle basse temperature
- Resistenza alla sabbia
- Danneggiamento da immersione
- Comportamento su superfici accidentate
- Assorbimento delle vibrazioni
L’impressione generale per tutti i Rock Solid è quella di assoluta affidabilità e stabilità.
Non c’è superficie in cui non si riescano ad adattare, e non c’è composizione troppo complicata da dover rinunciare. Le 48h passate dentro il mio congelatore mostrano come anche in caso di bassa temperatura, tutte le superfici a scorrimento risultino libere, e anche rotolandolo in più occasioni nella sabbia prima di richiuderlo, le guarnizioni anti grippaggio funzionano alla perfezione.
Per quanto riguarda il tema vibrazioni a me molto caro, ho effettuato una registrazione di vibrazione ad impulso (colpo col dito su una gamba) data al cavalletto: con tutti i cavalletti, il tempo di assorbimento è inferiore ai due secondi.
Nell’immagine qui sotto potete vedere l’assorbimento della vibrazione nel Rollei Rock Solid Beta (immagine a destra) e nel Manfrotto 055CXPRO3 (immagine a sinistra): è evidente che il Rollei Rock Solid beta performi meglio sotto questo punto di vista.

Conclusioni
Se mi conoscete o se siete abituati a leggere le mie recensioni, sapete perfettamente che non mi sbilancerei mai per un prodotto di cui non sono convinto.
La serie Rock Solid ha superato davvero tutte le mie aspettative, sia in termini di qualità costruttiva che di affidabilità in campo. Alpha, Beta e Gamma sono tre strumenti formidabili, progettati per le esigenze di fotografi professionisti che non cercano compromessi.
Qual’è la mia scelta tra i tre? Difficile a dirsi, perchè visto le specifiche peculiarità, ognuno si adatta meglio a determinate situazioni, anche se da paesaggista convinto, credo che io e Beta passeremo molto tempo assieme!