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Introduzione
Nonostante i paesi del Nord Europa suscitino in me in un grande fascino, uno dei principali problemi che affronto ogni volta che li visito per effettuare qualche workshop fotografico o semplicemente per scattare qualche fotografia con gli amici è il freddo.
Se per un fotografo è facile trovare una giacca a vento o un paio di pantaloni adeguati (dopo tutto non abbiamo esigenze diverse da un qualunque escursionista), le cose si complicano sensibilmente quando è ora di scegliere i guanti.
Il problema è semplice: per maneggiare la nostra attrezzatura occorre indossare un paio di guanti sottili ed aderenti, ma senza una adeguata protezione le nostre dita perderanno sensibilità rapidamente, di fatto precludendoci la possibilità di continuare a lavorare.
Una soluzione davvero brillante di questo annoso problema arriva dai ragazzi di The HEAT Company, un’azienda austriaca che ha un obiettivo tanto sfidante quanto semplice: tenerci al caldo mentre facciamo quello che più amiamo.

Il sistema “Heat3 Layer”
The HEAT Company produce e distribuisce diversi prodotti che vanno dagli inserti riscaldanti fino alle coperte. Quello su cui però noi ci soffermeremo in questa recensione è il sistema di guanti “HEAT3 Layer”.
Perché parliamo di sistema di guanti e non semplicemente di guanti? Semplice: il sistema HEAT3 Layer è una soluzione di guanti modulare e configurabile. Unendo i diversi strati modulari, possiamo creare il guanto perfetto per le nostre esigenze. Sono tre gli strati che abbiamo a disposizione.
Il primo strato, chiamato “Liner”, è quello a contatto con le nostre mani: la peculiarità di questo strato deve essere l’aderenza, per permetterci una mobilità pari a quella che abbiamo senza guanti.
The HEAT Company produce ben tre diverse tipologie di Liner a seconda del clima che andremo affrontare:
- Tactility Liner: adatto a temperature non eccessivamente rigide
- Merino Liner: realizzato in gran parte con lana Merino, permette una protezione termica maggiore
- Durable Liner: realizzato in pelle, perfetto in situazioni di vento intenso
Caratteristica davvero interessante di tutti e tre i Liner è la presenza sul dorso di un piccolo vano nel quale può essere messo un inserto riscaldante, per aumentare ulteriormente la protezione dal freddo senza inficiare sulla agilità di utilizzo. Il Tactility e Merino Liner poi hanno sulla punta di indice, medio e pollice uno speciale rivestimento che permette di utilizzare dispositivi touch. Il Durable Liner invece, essendo progettato per situazioni più di vento che di freddo intenso, permette l’apertura della punta di alcune dita per poter utilizzare i dispositivi touch.
Una volta scelto il primo strato (Liner) è il momento di scegliere il nostro “Shell” ovvero la lo strato che ci proteggerà maggiormente dal freddo, da utilizzare sopra il Liner. The HEAT Company offre due differenti Shell a seconda della nostra necessità:
- Shell Smart: la soluzione da me scelta e più idonea per climi rigidi grazie al perfetto isolamento termico.
- Shell Full Leather: realizzato al 100% in pelle di capra per una incredibile robustezza e maneggevolezza.
La caratteristica fondamentale dello Shell, oltre ovviamente alla protezione dal freddo e dagli agenti atmosferici in generale, è quello che è apribile. Sul palmo del guanto infatti è presente una cerniera che una volta aperta ci permetterà di estrarre la mano, o meglio di estrarre il nostro Liner! Questa soluzione è a mio avviso davvero geniale: indossando lo Shell avremo sempre le nostre mani protette dal gelo, e quando sarà il momento di scattare, potremo estrarre le dita protette dal Liner.
Già la combinazione di Shell e Liner basterebbe per la maggior parte delle situazioni, ma in caso di freddo veramente intenso, possiamo applicare il terzo strato: il Polar Hood. Realizzato completamente in nylon, conferisce un’assoluta resistenza al vento e agli agenti atmosferici agli strati sottostanti.
HEAT3 Layer in campo
Se sulla carta questo sistema sembra davvero promettente, come sempre quello che conta davvero è la prova in campo.
Questa volta la prova si è svolta in un luogo d’eccezione: l’Islanda. Nel periodo in cui il test si è svolto le temperature variavano dai -6°C agli 8°C, pertanto assolutamente perfetto per i nostri scopi.
Per questo viaggio ho scelto la configurazione Tactility Liner + Shell Smart.
L’utilizzo dei guanti Tactility Liner è stato davvero piacevole: una volta indossati, ci si dimentica di averli addosso vista la perfetta aderenza alla mano. Nonostante palmo e dita non siano ricoperti da tasselli di gomma, il grip è ottimale e li ho sempre utilizzati anche mentre guidavo.
Sceso dalla macchina, la protezione mi è stata data dallo Shell Smart, che mi ha permesso di raggiungere le location di scatto senza sentire minimamente il freddo o il vento.
Al momento dello scatto, ho provveduto ad aprire la cerniera sul palmo per poter utilizzare così il Tactility Liner sulla macchina fotografica. Mi aspettavo qualche problema in particolare nel maneggiare i miei filtri fotografici con lo Shell Smart aperto, ma il sistema di aggancio magnetico funziona alla perfezione, e una volta aperto il guanto, non ci sono parti dello stesso lasciate libere di muoversi e quindi di intralciare le nostre attività.
Il comfort nel cambiare i settaggi sulla macchina è massimo, e non ho mai avuto la sensazione di essere ostacolato nei movimenti Certamente l’assenza dello scudo termico sulle dita offerto dallo Shell Smart si sente, ma non è lontanamente paragonabile al disagio di non utilizzare guanti od utilizzare ingombranti guanti a singolo strato: infatti, seppur le dita sono protette “solo” dal Liner, il palmo e il polso della mano restano completamente protetti dallo Shell Smart.
Un dettaglio che ho amato dello Smart Shell è il sistema di aggancio al polso: in caso per qualche motivo abbiamo necessità di togliere uno o entrambi i guanti rapidamente (come ad esempio per cambiare un obiettivo), non vi è rischio di perderli nella notte o spazzati via dal vento in quanto restano letteralmente appesi al nostro polso grazie ad una fascia elastica. In campo si sono davvero rilevati utili anche gli inserti touch sulla punta delle dita del Liner: grazie a loro ho sempre potuto utilizzare il mio smartphone e le applicazioni che utilizzo per il calcolo dei tempi di esposizione in campo.
In generale dunque la sensazione complessiva è di protezione e comfort. Qualche piccolo miglioramento potrebbe essere apportato ai materiali del Tactility Liner poichè sembra deteriorarsi un po’ troppo facilmente. C’è comunque da dire che l’ambiente non era dei più agevoli e che mi sono impegnato veramente a trattarli male!
Conclusioni
Il sistema HEAT3 Layer di The HEAT Company si è rivelato un valido alleato in campo.
Se prima per ogni viaggio dovevo dotarmi di una moltitudine di guanti da utilizzare a seconda della specifica esigenza, grazie al sistema HEAT3 Layer tutto quanto mi occorre è scegliere tra un Liner e uno Shell.
I materiali sono di buona qualità, e anche se ci sono piccoli margini di miglioramento in termini di resistenza, la percezione complessiva che si ha è di un prodotto non solo ben rifinito ma anche robusto.
La protezione termica risulta ottima in ogni situazione provata, e nel caso il freddo diventasse troppo intenso per la scelta di guanti effettuata, la possibilità di utilizzare inserti riscaldanti risolve agilmente il problema.
Insomma, il sistema HEAT3 Layer di The HEAT Company ha senza dubbio superato la prova in campo, e si è guadagnato di diritto un posto nel mio zaino!