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Introduzione

Da quando la macchina fotografica è stata inventata, l’uomo ha sempre tentato di copiare una delle più grandi invenzioni della natura: l’occhio. Tuttavia, nonostante oltre cento anni di sviluppo tecnologico siamo ancora lontani dal superare Madre Natura.

Provate a pensare all’ultima volta che avete provato a scattare una foto del tramonto su una bellissima spiaggia: sicuramente vi ricorderete la piacevole luce e i toni caldi della scena, il bellissimo colore riflesso dalle nuvole sul mare e i riflessi dorati sulla spiaggia. Sono altrettanto certo però che ricorderete il vostro disappunto quando avete provato di scattare una foto di quel momento. Che abbiate scattato una foto con il vostro cellulare o con al vostra nuovissima Reflex il risultato non cambia: se avete esposto per il cielo, la spiaggia diventerà una silhouette nera. Vicevers, se avete esposto sulla spiaggia, il cielo sarà completamente bianco.

Perchè? La risposta è davvero semplice: nello spettro della luce visibile, il vostro occhio vede molto meglio della vostra macchina fotografica.

Francesco Gola Seascape Landscape Photography Outer Hebrides Lighthouse Long Exposure

Il parametro che descrive questo comportamento si chiama Gamma Dinamica e definisce la differenza tra il minimo e il massimo valore di luminosità che un sopporto riesce a registra. In sostanza pertanto la Gamma Dinamica indica la capacità del sensore della vostra macchina fotografica (e del vostro occhio) di vedere dettagli contemporaneamente nelle aree chiare e scure della scena. Il nostro occhio dunque ha una Gamma Dinamica superiore a quello del sensore della nostra macchina fotografica.

Di quanto? Circa il doppio.

Questo quindi spiega perchè di fronte al bellissimo tramonto sulla spiaggia noi riusciamo a vedere contemporaneamente i dettagli nel cielo e nella spiaggia, mentre la nostra macchina fotografica no.

Il miglior modo per superare questo limite della macchina è quello di utilizzare i filtri GND (Graduated Neutral Density).

Che cosa sono i filtri GND

Un filtro GND è una lastra ottica composta di due parti ben distinte: una completamente trasparente e l’atra più scura. Posizionando la parte più scura in corrispondenza della parte più luminosa della scena saremo in grado di ridurre la differenza di esposizione della nostra inquadratura.

Ridurre questa differenza di esposizione significa ridurre la Gamma Dinamica della scena, e questo permetterà alla nostra macchina fotografica di catturare dettagli sia nella parte più luminosa che in quella più buia.

Per fare una analogia, utilizzare un filtro GND è come mettere gli occhiali da sole alla nostra macchina fotografica.

Tutti i filtri GND di NiSi sono realizzati in vetro ottico e questo è un aspetto essenziale per mantenere la definizione nei nostri scatti in quanto non inficerà sulla qualità ottica della nostra lente. Inoltre il rivestimento anti IR garantirà una perfetta resa cromatica senza alcuna dominante di colore e il rivestimento oleofobico e idrofobico renderanno la nostra vita molto più semplice quando saremo in campo.

Fino a pochi mesi fa i filtri GND si dividevano solo in tre categorie sulla base della tipologia di transizione tra parte trasparente e scura del filtro. Pertanto potevamo trovare:

  • Filtri Hard: caratterizzati da una linea di separazione netta tra le due aree, sono usati quanto le aree scure e luminose della scena sono ben definite, come ad esempio la linea dell’orizzonte in un paesaggio marino
  • Filtri Soft: caratterizzati da una transizione molto graduale sono utilizzati quando la linea di luce che delimita le aree chiare e scure della scena non è marcata. Un uso tipico è nei paesaggi montani
  • Filtro Reverse: si tratta sostanzialmente di un filtro Hard che però nella zona vicina alla transizione ha una intensità maggiore. Viene utilizzato in particolare per albe e tramonti con il sole all’interno della composizione per contrastare la forte luminosità della limitrofa porzione di immagine

Sfortunatamente a volte nessuna di queste tipologie di filtro è adatta alla situazione. Pensiamo ad esempio ad un bellissimo paesaggio marino dove un promontorio con un faro entra nella composizione in corrispondenza della linea dell’orizzonte, oppure ad un paesaggio urbano dove i grattacieli superano la linea dell’orizzonte. Utilizzando un filtro con transizione Soft, non riusciremmo a controllare adeguatamente la transizione di luce tra cielo molto luminoso e primo piano più scuro, mentre l’utilizzo di un filtro con transizione Hard di fatto renderebbe fortemente sottoesposta la parte di paesaggio che supera la linea dell’orizzonte.

Per tutte queste situazioni, NiSi ha realizzato il filtro GND Medium.

Il filtro GND Medium

Il filtro GND Medium differisce dagli altri filtri GND di NiSi per la tipologia di transizione tra parte chiara e scura del filtro. La parte completamente scura del filtro si estende per circa 50mm.

Al termine di essa, inizia la vera e propria zona di transizione, che si estende per circa 30mm prima di entrare nella zona completamente trasparente del filtro.

Posizionando la zona di transizione in corrispondenza della porzione di immagine in cui i grattacieli o il promontorio con faro superano la linea di orizzonte entrando nel cielo, riusciremo a bilanciare l’esposizione in maniera davvero efficace.

Il filtro è anch’esso in vetro ottico per applicazioni di precisione, e oltre al rivestimento IR che garantisce una assoluta neutralità di colori, ha un nano coating idrofobico e oleofobico che permette una davvero facile pulizia quando sporco, anche in campo.

Vediamo assieme il comportamento del filtro in campo.

Il GND Medium in campo

Il test del filtro GND medium di NiSi è stato eseguito in due località a me particolarmente care: la Scozia e le Cinque Terre, in Italia.

Premessa: gli scatti che vedete non sono post prodotti in alcun modo. E’ stata solo applicata la correzione dell’aberrazione cromatica e della distorsione della lente poiché non legate in alcun modo al filtro. Il posizionamento dei filtri è stato anche accentuato per permettere di cogliere le differenze tra i differenti tipi di GND.

La prima serie di scatti sono stati eseguiti in Scozia e ci troviamo a Bow Fiddle Rock. Di fronte noi abbiamo un classico paesaggio marino nel quale un elemento, in questo caso un bellissimo arco naturale che emerge dalla linea dell’orizzonte.

E’ evidente che un filtro GND sia necessario, in quanto scattando senza filtri la Gamma Dinamica della nostra macchina fotografica non è in grado di catturare i dettagli in tutta l’immagine. In questo caso il cielo è senza dettaglio avendo dato priorità di esposizione alla zona più scura del primo piano.

Questa è una situazione veramente tipica in cui è solo un singolo elemento ad emergere e pertanto potremmo essere portati a pensare che l’utilizzo di un filtro GND Hard sia la soluzione ottimale. Se lo utilizziamo però notiamo subito alcuni problemi: il primo e il più evidente è senza dubbio che nonostante il cielo sia stato perfettamente recuperato in termini di dettagli, l’elemento che spunta dall’orizzonte è fortemente sottoesposto.

Inoltre, poiché è sempre difficile il posizionamento millimetrico di un filtro Hard, lo stesso crea una discontinuità di esposizione sul mare, rendendo lo scatto di fatto poco naturale.

Se invece montiamo un filtro GND Medium come nella terza immagine, il risultato è semplicemente fantastico e naturale: l’esposizione complessiva è perfettamente bilanciata, l’elemento che spunta dall’orizzonte non subisce alcuna sottoesposizione e la transizione del filtro sul mare è davvero uniforme.

Nella sequenza di immagini sotto: senza filtro (sinistra), filtro Hard (centro), filtro Medium (destra)

Passiamo alla seconda immagine, e spostiamoci nelle mie amate Cinque Terre, in Italia. Ci troviamo nel villaggio di Riomaggiore, dove questa volta la situazione è davvero ambigua.

Circa metà della composizione è occupata dalla classica linea dell’orizzonte libera, con luce laterale. Nell’altra metà, troviamo il villaggio che emerge dal mare come una vera e propria montagna.

Scartiamo l’uso del GND Soft in quanto seppur il villaggio occupa uno spazio importante, la linea della luce è laterale e abbastanza netta da vanificare la gradualità del filtro. Utilizzando però il GND Hard come nella prima immagine a sinistra, il risultato è abbastanza disastroso: metà villaggio è nettamente sottoesposto, e per seguire la linea di luce sul mare di fatto si crea una transizione molto netta sull’acqua, rendendo lo scatto innaturale.

Proviamo così ad utilizzare il GND Medium (immagine a destra) e il risultato è davvero ottimo: lo scatto è ben esposto e riusciamo chiaramente a leggere dettagli sia nelle zone chiare che scure. Il villaggio non presenta aree sottoesposte e anche la transizione di luce sul mare è uniforme e naturale.

Nella sequenza sotto, a sinistra l’immagine con filtro Hard e a destra l’immagine con il filtro Medium

Per vedere esattamente l’effetto dell’inserimento di un filtro GND in campo, ecco un brevissimo video:

Conclusioni

Il GND Medium di NiSi è un filtro che molti fotografi aspettavano da tempo e rappresenta sicuramente un valido alleato in campo.

Il fotografo professionista potrà avere una gradazione intermedia tra Hard e Soft per poter meglio risolvere composizioni in cui alcuni elementi superano la linea dell’orizzonte e rendono difficili la gestione dell’esposizione.

Il fotografo amatoriale potrà invece trovare nel GND Medium il filtro con cui iniziare la sua avventura nel mondo dei filtri a lastra, in quanto la sua gradazione permette di adattarsi molto bene a più situazioni difficilmente risolvibili con i filtri più estremi.

Anche il GND Medium di NiSi Filters è realizzato in vetro ottico per applicazioni di precisione, e il rivestimento nano coating idrofobico e anti IR permette al filtro di essere veramente senza dominanti di colore.

Insomma, non trovo davvero una ragione per non avere questo filtro nel nostro zaino fotografico!