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Introduzione

La stampa di una propria immagine fotografica è qualcosa di unico e indescrivibile. Quando stampo non lo faccio solo per il piacere di poter restituire una tridimensionalità e una consistenza ai luoghi che ho fotografato, ma anche per il piacere che mi da l’intero processo..per me stampare è un po’ come bere un caffè fatto con la moka o ascoltare musica con un giradischi.

Proprio per questo motivo sono fermamente convinto che la carta fotografica ricopra un ruolo fondamentale in tutto il processo. Spesso mi viene chiesto quale carta utilizzo ma dare una risposta universale è assolutamente impossibile. Infatti a seconda dell’immagine che andrete a stampare ci saranno carte più o meno adatte, e tra quelle adatte (che saranno quasi sempre più di una) ce ne sarà qualcuna che preferirete alle altre per diversi motivi che vedremo assieme tra poco.

Questo perchè credo che la carta fotografica sia come un vestito: non andate a correre in palestra in giacca e cravatta, così come non indossate il cappotto in estate mentre siete in spiaggia a prendere il sole.

Ad ogni situazione il suo vestito..e la sua carta.

Best Hahnemuhle Fine Art Paper

Le caratteristiche della carta fotografica Fine Art

La carta fotografica che andremo ad utilizzare per la nostra stampante a getto di inchiostro, come certamente avete intuito, ha delle caratteristiche che la rendono unica e particolarmente diversa dalla cosiddetta “carta da fotocopiatrice”.

Come sempre cercheremo di parlare di quello che ci serve in termini concreti e pratici senza particolari approfondimenti tecnici (che mi potete comunque come sempre chiedere via mail), ma è bene tenere a mente che quando scegliamo una carta, implicitamente o esplicitamente scegliamo:

  • Materiale base: questo è il vero parametro che definisce se la carta è cosiddetta Fine Art o no. Le carte Fine Art sono prevalentemente costituite da fibre naturali (cotone o alfa-cellulosa per lo più) e non vengono sbiancate artificialmente con il cloro o con altri sbiancanti. Questo permette di ottenere stampe che durano da 60 anni fino a qualche centinaio di anni se opportunamente trattate.
  • Finitura superficiale: di fatto indica l’apparenza della carta quando la guardiamo. Ci sono ormai dozzine e dozzine di finiture, e questo credo che sia l’aspetto che renda più complicata la scelta della carta e che mi ha ispirato nello scrivere questo articolo. Normalmente le carte si raggruppano in famiglie, le cui principali per me sono: Opache, Semilucide, Lucide e Speciali. Sfortunatamente non esiste una vera e propria classificazione standard quindi ognuno le chiama un po come vuole a seconda di quanto vuole complicarsi la vita. Noi ce la vogliamo complicare poco ed è bene così.
  • Texture: seppur spesso e volentieri mischiato al punto precedente, credo che abbia una dignità propria. Potremmo dire (barbaramente) che la texture indica “quanto il foglio sembra liscio o  ruvido”.  La texture di fatto influisce sulla resa dei dettagli, sulla capacita della carta di riflettere la luce, sulla gamma tonale e conferisce un particolare effetto estetico all’immagine.
  • Grammatura e Calibro: Le carte hanno un peso che viene misurato in grammi al metro quadro, e questa è la grammatura. Più la grammatura è elevata, più la nostra carta è consistente. Si va da delle carte riso intorno ai 100 g/m2 fino a carte cotone da 500 g/m2. Non c’è come sempre una scelta giusta e una sbagliata: dipende sempre dall’effetto che volete ottenere. Attenzione che a braccetto con la grammatura va il cosiddetto calibro, che null’altro rappresenta che quanto è alta la carta. Per voi potrebbe essere assolutamente indifferente, ma per la vostra stampante no: ogni stampante ha dei limiti di calibro, quindi attenzione a darci un occhio prima di comprare carte a grammatura particolarmente elevata.
  • Punto di bianco: per questo punto vorrei parlare (scrivere) per un’oretta, ma alla fine ho deciso di non farmi odiare. Diciamo che se prendiamo cinque fogli di carta diversi e li mettiamo sotto la stessa sorgente luminosa, questi ci daranno delle percezioni di bianco (e di brillantezza) differenti: alcune carte sembreranno essere più calde di altre, così come alcune sembrano più brillanti di altre. Non esiste un punto di bianco corretto e uno sbagliato, esiste solo quello che preferiamo e che magari funziona meglio con la nostra specifica immagine.
  • Gamut: lasciato per ultimo e non certo per importanza, il gamut rappresenta un parametro troppo spesso sottovalutato. In realtà ora dovreste bacchettarmi, perchè il gamut NON è un parametro della carta ma un parametro della combinazione carta/inchiostro/stampante. Detto questo, se fissiamo stampante ed inchiostri usati, al variare della carta che utilizziamo varierà anche la quantità di colori (intesi come combinazione di cromaticità e luminanza) possiamo rappresentarvici sopra (si, come per un monitor). Nella stampa si fa più frequentemente riferimento ad un parametro che si chiama Dmax che rappresenta il valore del nero più profondo misurato dopo la stampa (detto terra terra dunque, quanto sono “profondi” i neri). In sostanza dunque carte diverse usate sulla stessa stampante ci permettono di raggiungere profondità di neri diversi e cromaticità diverse.

Di fatto dalla combinazione di questi parametri nascono quasi infiniti cataloghi di carte e di possibilità che a seconda della necessità e del nostro gusto possiamo sfruttare. Sarebbe pertanto assolutamente impossibile oltre che inutile elencare tutte le carte in commercio, pertanto ora vi illustrerò quelle che uso maggiormente io e vi spiegherò il perchè.

Best Hahnemuhle Fine Art Paper

Hahnemühle Photo Rag Ultra Smooth

Per chi mi conosce non è un segreto che la Hahnemühle Photo Rag Ultra Smooth sia la mia carta preferita in assoluto, e se dovessi scegliere una sola carta, sicuramente per me sarebbe questa.

È una meravigliosa carta cotone (quindi costituida dal 100% di fibre di cotone) appartenente alla famiglia delle opace. Al tatto la carta è semplicemente meravigliosa poichè ha un effetto quasi vellutato e credo si sposi perfettamente con le mie lunghe esposizioni. Come suggerisce il nome, la carta ha una finitura ultra smooth, cioè particolarmente priva di texture che è abbastanza una rarità nel mondo delle carte cotone.

Ha una grammatura importante (350 g/m2) ma con un calibro facilmente gestibile da qualuque stampante moderna. Ha un punto di bianco moltro neutro, motivo per il quale la preferisco alla normale Hahnemühle Photo Rag (che tra l’altro ha anche una texture leggermente più marcata).

Come tutte le carte cotone ha un gamut (semplicifcazione del concetto di gamut carta/inchiostro/stampante citato prima..) più contenuto di carte che vedremo dopo, ma a differenza di altre carte cotone presenta un elevato Dmax che la rende ottima anche per ottenere neri profondi.

Detto questo è innegabile che sia una carta non facilissma da sfruttare al massimo poichè se la stampa non viene opportunamente preparata si rischia di avere neri poco profondi e colori poco brillanti. Una volta che però ci prendete la mano sono quasi certo che non la mollerete più!

Riassumendo, di fatto come dicevo resta la mia soluzione primaria e preferita grazie al bianco neutro, alla finitura opaca senza texture e alla profondità dei neri raggiungibile.

Hahnemühle Photo Rag Bright White

Quando ho bisogno di dare una spinta alla brillantezza senza dover passare ad una carta lucida mi rifugio tra le braccia della Hahnemühle Photo Rag Bright White.

Come la Ultra Smooth vista prima, rientra nella famiglia delle Rag quindi carte cotone opache a grammatura elevata. Questa carta si caratterizza da un punto di bianco brillante che mi permette di raggiungere un effetto tridimensionale ancora maggiore anche grazie a un Dmax sempre elevato.

La textrue invece è più marcata rispetto alla Ultra Smooth ed è difatto equiparabile alla normale Hahnemühle Photo Rag.

Credo che questa carta sia una delle poche cotone (certamente l’unica che conosco) che si comporta egregiamente per gli scatti fotografici notturni con cieli stellati. Normalmente questi scatti finiscono su delle carte lucide, ma vi posso garantire che il risultato su questa carta è davvero superbo. Insomma: provare per credere!

Hahnemühle Museum Etching

Non sempre l’assenza di texture è la soluzione migliore, e ci sono scatti che possono essere meglio valorizzati quando abbiamo una carta con texture più importanti. Quando sono in queste situazioni la mia scelta cade sempre sulla Hahnemühle Museum Etching.

La Hahnemühle Museum Etching è una carta cotone appartenente alla famiglia delle opache, ma questa volta di quelle con texture. Anch’essa ha una grammatura di 350 g/m2 e come tutte le carte che abbiamo visto sino ad ora (e a dire il vero anche a quelle che vedremo a breve) è disponibile in fogli dal formato A4 al formato A2 e in rullo con bobine da 17″ a 44″. Ha un punto di bianco naturale (quindi in termini relativi più “caldo” di una Hahnemühle Photo Rag Bright White ad esempio) ed è disponibile anche nella versione “deckle edge” quindi con i bordi irregolari.

Una carta del genere è fantastica quando ci sono soggetti con texture che vogliamo sottolineare, come ad esempio una scoscesa scogliera, una bellissima montagna o magari degli alberi in una foresta. La tridimensionalità è infatti spinta ai massimi livelli senza però alterare la percezione visiva.

Questa carta è abbastanza simile alla Hahnemühle German Etching che però, oltre ad essere realizzata 100% in α-cellulosa anziché cotone, è una carta a grammatura leggermente inferiore (310 g/m2) e texture più marcata (troppo per i miei personali gusti).

Hahnemühle Hemp

Da non molto Hahnemühle ha introdotto una nuova linea di carte denominata Natural Line. Come suggerisce il nome si tratta di una linea speciale di carte FineArt ottimizzate per la stampa a getto d’inchiostro realizzate con materie prime uniche e derivanti da processi di coltivazione sostenibili.

La natural Line è infatti costituita da carte la cui cellulosa è estratta da piante semplici da lavorare e senza bisogno di pesticidi e che crescono velocemente, quindi che richiedono un minor apporto di acqua per ottenere la stessa quantità di materia prima.

Attualmente la Natural Line è composta da tre carte, ma tra queste la mia preferita è la Hahnemühle Hemp. Si tratta di una carta da 290 g/m2 realizzata per il 60% da fibre di canapa e dal 40% da fibre di cotone. Questo conferisce alla carta una texture davvero delicata e un punto di bianco tipico di molte carte Rag che mi piace molto e trovo particolarmente adatto dove voglio valorizzare la tridimensionalità della mia immagine.

Un approfondimento su questa particolare carta lo potete leggere nella recensione dedicata all’Hahnemühle Portfolio Box Hemp che trovate QUI.

Hahnemühle FineArt Pearl

Nonostante sia chiaramente un amante del mondo delle carte opache, devo ammettere che le carte FineArt lucide sono davvero attraenti. In generale queste carte hanno il vantaggio dato dal gamut riproducibile che è normalmente molto più ampio. Questo si riflette normalmente in una maggior profondità di neri e letteralmente più colori riproducibili. Grazie poi alla finitura lucida le immagini sembrano più vibranti e i colori più intensi.

Ci tengo però a sottolineare che stampare su una carta opaca non significa rinunciare ai colori: come abbiamo già detto, a seconda dell’immagine una carta sarà più adatta dell’altra, e questo quindi può avvenire non solo in termini di punto di bianco o texture, ma anche di colori riproducibili. Detto in altri termini, nella maggior parte dei casi potreste avere immagini con colori perfettamente riproducibili su un’opaca, e la scelta della carta lucida potrebbe avvenire per scelte estetiche legate all’effetto superficiale.

Quando uno di questi casi si verifica (quindi o il gamut della carta opaca non mi basta o voglio un effetto superficiale lucido) la mia scelta ricade quasi sempre sulla fantastica Hahnemühle FineArt Pearl.

La Hahnemühle FineArt Pearl è una carta a base cellulosa appartenente alla famiglia delle carte lucide che come suggerisce il nome ha una finitura superficiale perlata. Ha un punto di bianco decisamente chiaro e permette di ottenere una resa davvero unica di colori e dettagli. Ha una grammatura di 285 g/m2, pertanto gestibile senza problemi da qualunque stampante.

Attenzione ai riflessi: essendo una carta lucida, se la utilizzate per una stampa da incorniciare e appendere, valutate preventivamente le luci di quell’ambiente.

Hahnemühle Photo Rag Baryta

L’ultima carta di cui vi voglio parlare è la Hahnemühle Photo Rag Baryta. Non la lascio in fondo perchè è quella preferisco di meno, ma proprio perchè è l’ultima che ho scoperto..e di cui mi sono letteralmente innamorato.

Come suggerisce il nome si tratta di una carta baritata, cioè di una carta che è rivestita da uno strato superficiale di solfato di bario. E’ una tipologia di carta molto amata da chi è passato dall’analogico al digitale e dai fotografi B&W poichè permette di ricreare quell’effetto texture e la profondità dei neri che si otteneva in camera oscura con le stampe ai sali d’argento (gelatin silver print).

Quello che adoro di questa carta è che riesce a raggiungere un Dmax molto elevato (pari a quello delle carte lucide) e un gamut particolarmente ampio mantenendo un ottimo bilanciamento tra texture, finitura superficiale lucida e punto di bianco tipico della carte Rag . Questo è dovuto prevalentemente al fatto che a differenza della quasi totalità di altre carte baritate in commercio, la Hahnemühle Photo Rag Baryta è a base 100% cotone azichè cellulosa.

Come scegliere la migliore carta fotografica per le mie esigenze

Come dicevamo all’inizio, la scelta della carta fotografica per le nostre stampe resta qualcosa di molto personale, proprio come un vestito, e quello che può essere l’ottimo per me può non esserlo per voi. Come fare dunque a scegliere quale sia la soluzione migliore per noi senza spendere un patrimonio?

Per rispondere a questa domanda vi consiglio due preziosissimi strumenti:

  • Sample Packs
  • Campionario (Media Sampler/Sampler Photo Book)

I Sample Pack sono delle confezioni contenenti fogli di carta fotografica (normalmente A4 e A3) di diversa tipologia. Normalmente raggruppati per famiglia (quindi ad esempio opaca senza texture, opaca con texture, lucida e così via) ci permette di andare a provare tutte le carte di quella famiglia per poi andare ad acquistare la carta che più ci piace. Hanno un costo davvero contenuto e ogni volta che voglio sperimentare una nuova carta, sono senza dubbio la scelta vincente.

Ecco qui l’elenco dei principali Sample Pack che produce Hahnemühle e che utilizzo io:

I Campionari invece sono dei libretti che contengono un piccolo ritaglio di carte che ci permettono di avere a portata di mano l’intero catalogo Hahnemühle. Disponibili nel formato 5 x 11 cm (solo carte) e A5 (carta con stampa fotografica) sono infinitamente utili per avere un’idea immediata dei vari tipi di carta in termini di finitura, texture, punto di bianco e Dmax (nel caso della versione A5).

Best Hahnemuhle Fine Art Paper

Conclusioni

Opache, lucide, lisce, brillanti, calde..sono davvero una infinità le carte fotografiche disponibili sul mercato grazie alla combinazione delle caratteristiche che le contraddistinguono. Questo non ci deve spaventare ma anzi rassicurare sul fatto che qualunque sia l’immagine che vogliamo stampare, avremo una o più carte adatte alla situazione.

Quelle che sono le mie carte fotografiche preferite non saranno necessariamente anche le vostre, ma spero che questo articolo vi abbia aiutato a capire meglio quali caratteristiche guardare in una carta fotografica e come valutare il risultato.

Grazie ai Sample Pack e ai Campionari non è mai stato così facile e conveniente confrontare le diverse soluzioni e vi invito davvero a sperimentare per trovare anche voi le vostre carte fotografiche preferite e potervi gustare così le immagini stampate a regola d’arte.

Se volete poi approfondire il fantastico mondo della stampa non esitate a contattarmi per un corso individuale sul tema!