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Introduzione

Pochi giorni fa DxO Labs ha rilasciato la nuova versione di PhotoLab, il software di post produzione della software house francese che raggiunge così la versione 3. Tra la moltitudine di software in commercio, forse DxO PhotoLab non ha goduto in passato di una particolare popolarità, e confesso che anche io non ci avevo dedicato particolare attenzione. Con l’acquisizione di Nik Collection e grazie ad un rinnovato team di sviluppatori, DxO Labs ha potuto migliorare quella che comunque era una solida base ed introdurre interessanti novità per far competere PhotoLab nella heavy league dei software di post produzione fotografica.

Poiché come sapete adoro sperimentare nuove soluzioni e grazie al team di DxO Labs che mi ha permesso di metter mano a PhotoLab 3 sin dalle prime versioni beta, oggi voglio condividere con voi i 10 motivi per cui secondo me PhotoLab 3 merita di essere provato.

Francesco Gola review recensione new nuoovo photolab 3 by DxO Cover

1 – Interfaccia personalizzabile

Senza dubbio Adobe Lightroom rappresenta il software di post produzione fotografico attualmente più diffuso grazie all’indiscusso dominio del suo fratello maggiore Adobe Photoshop con cui condivide lo stesso motore (Camera Raw) e con il quale viene venduto. Tuttavia e nonostante le novità introdotte dalle ultime versioni, Lightroom ha un’interfaccia utente molto rigida che ci spinge a seguire un preciso flusso di post produzione che spesso e volentieri non è quello ottimale per noi. 

DxO PhotoLab 3 supera questa limitazione con una struttura a pannelli configurabile a piacere: ogni strumento può essere riordinato secondo il nostro gusto all’interno di pannelli tematici (Histogram, Essential Tools, Light, Color, Detail, Geometry e DxO ViewPoint) e ciascuno di questi pannelli può essere disancorato e portato dell’area di lavoro per un maggior controllo e precisione, come avviene in Photoshop stesso ad esempio.

Mi son sempre chiesto perché Lightroom non si sia mai evoluto su questo aspetto visto che l’organizzazione dell’area di lavoro dovrebbe essere la priorità di ogni flusso di post produzione, ma bene che DxO Labs non abbia trascurato questo importante aspetto.

DxO PhotoLab3 user interface francesco gola review

2 – Struttura senza Catalogo e ricerca con parole chiave

Molti software di post produzione fotografica come Lightroom o CaptureOne si basano sulla creazione di Cataloghi (o equivalenti) con in quali indicizzano le foto all’interno del nostro hard drive e immagazzinano al loro interno le varie modifiche che eseguiamo sulle immagini.

Questo può risultare utile in certi ambiti fotografici, ma in quello della fotografia di paesaggio può essere limitante e un blocco nel momento in cui si voglia pensare ad una migrazione. DxO PhotoLab 3 prevede una struttura aperta senza catalogo, dove le modifiche apportate vengono salvate all’interno di file sidecar che andranno a risiedere fisicamente nella stessa cartella delle immagini. Lo trovo comodo vista anche la mia metodologia di archiviazione. Nella versione 3 è stato poi ripensato il PhotoLibrary, ovvero il modulo generale di navigazione tra le proprie fotografie in modo da permettere l’organizzazione e la ricerca delle stesse in modo semplice e intuitivo. Insomma: addio importazioni e file Catalogo da svariati Gb.

PhotoLab 3 catalog settings francesco gola

3 – Moduli ottici

Si sa: nessun sistema ottico composto da fotocamera e obiettivo è perfetto e pertanto nonostante eseguiate uno scatto magistrale dal punto di vista tecnico, ci saranno delle imperfezioni che non dipenderanno da voi come aberrazioni cromatiche, perdita di luminosità periferica e nitidezza.

Per vostra fortuna DxO Labs dispone di sistemi di misurazione ottica all’avanguardia e così ha realizzato dei profili ottici incredibilmente accurati che descrivono a PhotoLab 3 il comportamento della specifica combinazione fotocamera-obiettivo. 

Ogni volta che viene rilevato uno scatto con una combinazione nuova di fotocamera e obiettivo, DxO PhotoLab 3 vi permetterà di scaricare il profilo correlato o di aggiornare quello presente se è stata rilasciata una nuova versione.

Se state pensando che anche Lightroom dispone dei profili obiettivo, sappiate che questi hanno una accuratezza di un’ordine di grandezza superiore, e non sono fini solo alla rimozione delle più semplici imperfezioni ottiche, ma vanno poi ad alimentare i diversi tool a disposizione in post produzione.

PhotoLab 3optical modules francesco gola review

4 – Tecnologia U-Point applicata al RAW

Lo sapete: sono innamorato di Viveza 2 presente in Nik Collection by DxO. Grazie alla tecnologia U-Point posso creare delle selezioni davvero accurate e agire localmente in modi che su Lightroom posso solo sognare. E’ parte integrante del mio workflow da quando ho memoria, e difficilmente ne farò a meno in futuro. Unico problema: quando voglio usare questo strumento sono costretto a creare una copia TIFF dell’immagine o un nuovo livello su Ps. Sicuramente è qualcosa di accettabile se fatto nel modo corretto, ma pensate che bello se si potesse utilizzare Viveza 2 direttamente sul RAW.

A questa richiesta risponde DxO PhotoLab 3 che implementa al suo interno appunto la tecnologia U-Point di Viveza 2. In realtà va ben oltre, perché oltre ai controlli base che trovavate su Viveza 2 ce ne sono di aggiuntivi legati alle luci, al colore e al dettaglio. Inoltre quelli già noti in Viveza 2 sono stati completamente riconfigurati con algoritmi proprietari di DxO Labs, permettendo di ottenere regolazioni ancora più fini e di trarre vantaggio dai moduli ottici di cui parlavamo prima: se eravate come me innamorati di Struttura su Viveza 2, rimarrete a bocca aperta.

PhotoLab 3 u-point technology francesco gola review

5 – Gestione regolazione locali a livelli

Capisco che Adobe debba continuare a spingere verso l’utilizzo di Photoshop, ma un Lightroom con una gestione a livelli delle regolazioni locali è un sogno che chiediamo anni e anni. Purtroppo, così come per il rinnovo dell’interfaccia grafica, sembrano non esserci miglioramenti programmati a riguardo, e così la gestione delle correzioni locali è lasciata a una visualizzazione sull’immagine stessa di difficile accesso e controllo, e con uno sperpero di risorse smisurato tali da rallentare il software anche sui computer di ultima generazione.

Grazie a DxO PhotoLab 3 questo problema viene superato in quanto le regolazioni locali applicate sono organizzate in livelli in un pannello dedicato. Modificare, nascondere o visualizzare regolazioni locali diventa così un gioco da ragazzi, e anche aggiungendo un buon numero di livelli non vi è nessun rallentamento.

PhotoLab 3 local layers level francesco gola review

6 – DxO Color Wheel

Uno dei tool più interessanti introdotti da DxO PhotoLab 3 è il nuovo DxO ColorWheel. Normalmente siamo abituati ad effettuare le regolazioni HSL su scala globale attraverso dei cursori lineari. Grazie al nuovo DxO ColorWheel possiamo avere un nuovo approccio visuale grazie ad una vera e propria ruota colori che ci permette di pre-visualizzare e regolare visivamente input e output. Assolutamente fantastico il nuovo Uniformity Slider che aiuta a standardizzare le variazioni di colore all’interno di una gamma specifica.

Inoltre, grazie all’interfaccia grafica completamente personalizzabile che permette di disancorare il tool dalla colonna di destra, è possibile effettuare regolazioni ancora più precise e a seconda delle nostre effettive necessità. Al momento DxO ColorWheel non è disponibile come regolazione locale, ma spero che questo limite venga rimosso ad un successivo aggiornamento.

PhotoLab 3 DxO Color Wheel Francesco Gola review

7 – Gestione del dettaglio

Uno dei punti di forza della Nik Collection by DxO (e uno dei tanti di miglioramento di Adobe Lightroom) è la gestione dei dettagli, intesi come contrasto (alta, media e bassa frequenza) e riduzione rumore.

Se con Nik Collection ci siamo innamorati della Struttura di Viveza 2 o di Dfine 2 nella gestione del rumore, in DxO PhotoLab 3 troveremo dei tool completamente rinnovati e con algoritmi nativi DxO Labs. Tra di essi troviamo ad esempio il nuovo DxO ClearView Plus in grado di rimuovere l’effetto foschia efficacemente e senza la creazione di artefatti e il Lens Sharpness che sfruttando al massimo i moduli ottici DxO Labs riesce ad effettuare un raffinatissimo pre-sharpening che restituisce una nitidezza allo scatto difficilmente recuperabile anche con azioni più complesse su Photoshop. 

Da non dimenticare il nuovo tool per la rimozione del rumore, che di fatto manda in pensione il buon vecchio Dfine 2 implementando un nuovo algoritmo in grado di recuperare anche le situazioni più estreme.

PhotoLab 3 DxO Sharpening Contrast Detail Francesco Gola review

8 –  DxO Smart Lighting 

Si sa, per noi fotografi paesaggisti la gamma dinamica è tutto (o quasi). Poter recuperare efficacemente luci e ombre nei nostri scatti è una priorità, ed è qui che entra in gioco DxO Smart Lightning, un tool che sfruttando ancora una volta i moduli ottici (si, se non l’avete ancora capito li amo, e li amerete anche voi) ci permette di guadagnare con un click un miglioramento complessivo dell’immagine senza alterare contrasto e cromie. Funziona a livello globale sull’immagine, ma è possibile selezionare manualmente l’area di campionamento e affinare il grado di recupero.

Davvero interessante, poiché di fatto senza aver ancora iniziato con la nostra post produzione ci troviamo con un’immagine ottimizzata.

PhotoLab 3 DxO Smart Lighting Francesco Gola review

9 – Esportazione delle immagini

Come cerco di spiegare ad ogni corso, chi pensa che la post produzione finisca con le azioni di regolazione immagine si sbaglia di grosso. Una immagine è finita quando è opportunamente dimensionata ed esportata per il supporto di destinazione.

Spesso quando pubblichiamo la nostra foto abbiamo necessità diverse ma simultanee, poiché sono diverse le modalità di esportazione che richiedono ad esempio l’archiviazione, la pubblicazione su Instagram, quella su Facebook o la stampa.

Grazie a DxO PhotoLab 3 possiamo preparare dei profili di esportazione e attivarli contemporaneamente, e questo significa che nel momento che voglio esportare la mia immagine, posso farlo nello stesso istante per tutte le destinazioni che mi interessano.

Geniale!

PhotoLab 3 DxO Export Francesco Gola review

10 – Prova gratuita per 30 giorni e nessun abbonamento

Se il mio test non vi basta, non c’è nulla di meglio che fare il vostro! DxO Photo Lab 3 è infatti scaricabile gratuitamente e utilizzabile per 30 giorni senza limitazioni dove potrete provare quanto vi ho illustrato e molto di più. Inoltre a differenza di altri software di post produzione in commercio non richiede una sottoscrizione mensile o annuale: una volta acquistato, DxO PhotoLab 3 è vostro per sempre! 

Conclusioni

Penso che DxO Labs abbia dimostrato con PhotoLab 3 che sia davvero possibile avere ad un prezzo abbordabile un software davvero completo e potente di post produzione che sia configurabile nell’interfaccia utente secondo le nostre reali esigenze. I tools disponibili sono intuitivi e funzionali, e con l’acquisizione di Nik Collection e lo sviluppo di nuovi algoritmi proprietari, i ragazzi di DxO Labs hanno integrato a livello di editing su file RAW le funzionalità dei plug in più amati nel mondo fotografico, migliorandone ulteriormente la funzionalità.

Se è difficile dire a priori se DxO PhotoLab 3 sostituirà il vostro attuale software di post produzione, sicuramente sarebbe sciocco non approfittare dei 30 giorni in cui il software è offerto gratuitamente senza limiti di funzionalità per scoprirlo voi stessi.

DxO PhotoLab 3 è disponibile al download a QUESTO link.