English Version HERE
Introduzione
Come molti di voi avranno già letto o avuto modo di vedere direttamente in Lightroom, Adobe ha rilasciato un aggiornamento del suo famoso software di post produzione per noi fotografi introducendo un nuovo tool denominato Texture. Tale tool è di fatto un cursore inserito sia nel pannello Base per le regolazioni globali sia in quello dei Pennelli per le regolazioni locali (che è cosa buona e giusta!) che ci permette di avere un controllo addizionale per accentuare o ridurre i dettagli nelle nostre immagini.
Ma come funziona questo cursore e come possiamo usarlo a nostro vantaggio nella fotografia di paesaggio? Vediamo assieme.
Chiarezza, Texture e Nitidezza
Il nuovo tool Texture si trova nella sezione “Impatto” del pannello Base proprio vicino a Chiarezza. Pensate sia un caso? Ovviamente non lo è.
Tutti e tre questi tools infatti lavorano sul dettaglio della nostra immagine, ma in modo diverso.
Senza entrare in un dettaglio troppo tecnico e noioso e lasciare invece spazio a qualche esempio pratico per le nostre immagini, sappiate che la vostra immagine può essere scomposta in diversi modi. Il più noto, per vari motivi, è quello della sua scomposizione in canali colore. Un altro modo di scomporre l’immagine è per frequenza.
Cercando di sintetizzare il concetto, l’immagine può infatti essere suddivisa in Alte Frequenze, Medie Frequenze e Basse Frequenze che quando sono combinate insieme creano la nostra immagine finale.
Il nuovo cursore Texture va ad agire sulle Medie Frequenze. All’atto pratico, andando a incrementare il cursone tra 0 e +100 andremo ad ottenere un effetto che sarà una via di mezzo tra incrementare Nitidezza e Chiarezza. Al contrario, andando ad agine negativamente sul cursore Texture spostandolo tra 0 e -100 avremo un effetto comparabile a quello dato dalla riduzione rumore.
Insomma, sulla carta è una via di mezzo tra tante possibilità già disponibili..ma all’atto pratico nelle nostre immagini di paesaggio come funziona e come possiamo usarlo a nostro vantaggio? Va usato da solo o possiamo combinarlo assieme ad altri tools legati al dettaglio dell’immagine?
Andiamo come sempre a vederlo assieme.

Premessa (l’ultima lo giuro!)
Andremo intenzionalmente a “sovradosare” un po’ le regolazioni dei cursori su porzioni a ingrandimento 1:1 di immagine. Questo ci permetterà di meglio comparare le potenzialità del tool.
Come immagine su cui lavorare scelgo quella che vedete qui sotto perchè presenta tutti gli elementi su cui il tool Texture potrebbe dare un contributo, ed in particolare:
- Area 1: Rocce in primo piano, ricche di dettagli
- Area 2: Cielo carico di nuvole
- Area 3: Mare, catturato con una lunga esposizione, ma non troppo lunga (60 secondi)
L’immagine qui pubblicata è in una versione non finale per poter apprezzare la potenzialità dei vari tools.
Alla stessa pertanto non è stata applicata nessuna correzione di colore o dettaglio, ma sono stati corretti solo i difetti dell’obiettivo (distorsione e aberrazione cromatica) e lavorata con Luci e Ombre per ottimizzare l’Istogramma e meglio apprezzare i risultati dei test.


Area 1 – Rocce in primo piano
La prima zona che andremo a valutare è una porzione a risoluzione 1:1 che contiene dettagli molto interessanti, quali rocce e strisciata delle onde.
Normalmente in post produzione avrei utilizzato prevalentemente (e selettivamente) lo strumento Chiarezza per recuperare i dettagli.


Come vediamo, il risultato dell’applicazione della sola Chiarezza (+40) sulle rocce è intenso, andando a recuperare dettagli a discapito della parziale chiusura delle ombre. Molto bene l’effetto sull’acqua, che ci permette di recuperare il dettaglio della strisciata delle onde.
Vediamo cosa succede e cosa cambia utilizzando invece il nuovo tool Texture.


Se applichiamo Texture (+40), l’effetto sembra essere molto più delicato in termini di contrasto, ma il dettaglio che si recupera è notevole. Sull’acqua forse è meno intenso e preferisco quanto si ottiene con la chiarezza.
Vediamo fianco a fianco il diverso effetto tra Chiarezza e Texture


E combinando opportunamente Texture e Chiarezza?


Secondo me, la giusta via di mezzo dei tool è la soluzione vincente. Qui ho applicato +20 di Chiarezza e +40 di Texture, e il risultato sembra ottimale.
Area 2 – Cielo carico di nuvole
Normalmente in fase di post produzione cerco di recuperare maggio dettaglio nel cielo, specialmente se carico di nuvole come in questo scatto.
Spesso però i tools messi a disposizione da Lightroom non sono abbastanza: anche incrementando la Chiarezza di +40, il risultato differisce poco dall’originale, come vediamo qui sotto.


Andando ad eseguire la stessa regolazione in Texture (quindi +40), vediamo che l’effetto è davvero quasi impercettibile se non nella zona dove le nuvole presentano il maggior contrasto.


A questo punto provo anche qui a combinare gli effetti, con un Chiarezza +40 e Texture +40


Il risultato è sicuramente migliorativo, ma secondo me non ci siamo. Per recuperare i dettagli sulle nuvole preferisco ancora avvalermi di Nik Collection ed in particolare di Viveza 2 che è semplicemente strepitoso se utilizzato nel modo corretto.
Area 3 – Mare
Fino ad ora abbiamo valutato i nostri tools con incrementi positivi. In realtà inizialmente il nuovo strumento Texture era stato pensato al contrario, cioè non per enfatizzare i dettagli ma bensì per attenuarli, con specifica applicazione nei ritratti.
In realtà secondo me Texture ha delle potenzialità notevoli per migliorare l’aspetto del mare in una lunga esposizione. Se infatti la vostra lunga esposizione non supera il minuto per scelta o necessità, probabilmente la superficie del mare non sarà completamente piatta. Come abbiamo fatto prima, se utiliziamo Chiarezza ma negativamente (-40) andiamo a ridurre questo effetto di increspatura.


Come vedete l’effetto è molto intenso. Se però andiamo a dare lo stesso decremento ma con Texture, questo è quello che otteniamo.


Secondo me l’effetto è davvero ottimale usando Texture, poichè con Chiarezza normalmente si ottiene un effetto troppo sfuocato che rende l’immagine innaturale.
Vediamo qui di seguito la comparazione diretta tra Chiarezza e Texture.


In questo caso secondo me non ha senso combinare i due effetti.
Ma quando usare la Nitidezza?
Abbiamo parlato di tutti gli strumenti per estrarre dettagli dalla nostra immagine, tranne quello che spesso viene considerato il vero e proprio Re: la Nitidezza. Le ragioni sono due: la prima è che in realtà la Nitidezza agisce sulle alte frequenze, mentre qui stiamo analizzando Chiarezza e Texture che lavorano ambo sulle medie frequenze. La seconda è che vi sconsiglio caldamente di utilizzare il modulo Nitidezza di Lightroom specialmente se l’immagine che andate a lavorare è destinata alla stampa come chi ha seguito i miei corsi ben sa.
Conclusioni
Non esistono strumenti miracolosi, ma senza dubbio credo che il nuovo tool Texture sia interessante da sperimentare a fondo sulle nostre immagini. Utilizzato da solo o in combinazione con Chiarezza può contribuire a incrementare o ad appiattire i dettagli nella nostra immagine.
Riassumendo, in una immagine di paesaggio come quella analizzata Texture mi ha dato queste sensazioni:
- Rocce: Molto efficace con incremento positivo combinato con Chiarezza
- Cielo: Non particolarmente efficace anche in uso combinato..meglio usare Nik Collection.
- Mare: Molto efficace con decremento negativo senza Chiarezza
Questo però è il risultato del mio particolare gusto e della prova su una singola immagine, pertanto ora è il vostro turno di sperimentare e di farmi sapere cosa ne pensate!
Vuoi approfondire l’argomento?
Perchè allora non dai un’occhio QUI ai miei corsi di post produzione via Skype? 😉
Non dimenticare inoltre di iscriverti alla mia Newsletter per ricevere tutti gli aggiornamenti su nuovi articoli come questo!