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Introduzione
Scattare fotografie in campo in inverno, ed in particolare lunghe esposizioni, per me è qualcosa di fantastico. Sarà che soffro il caldo e odio le spiagge affollate, ma quando le giornate si accorciano e il maltempo arriva, io adoro correre in campo a fare foto.
Se c’è una cosa che però ho imparato con il tempo è che scattare foto in una normale giornata di primavera e fare la stessa cosa in inverno è abbastanza diverso: non tanto dal punto di vista tecnico, ma soprattutto per l’ambiente che ci circonda.
Che sia una favolosa nevicata o una meravigliosa tempesta, l’Inverno richiede alcune accortezze che potrebbero fare la differenza tra il portare a casa lo scatto o meno. In questo articolo vedremo assieme proprio come goderci al meglio questa stagione

Abbigliamento
Una regola fondamentale per il successo nella fotografia in inverno riguarda un aspetto tanto basilare quanto trascurato: la protezione del nostro corpo. Per quanto non ci pensiamo, il nostro corpo è infatti progettato per cercare di sopravvivere a tutti i costi. Questo significa che se sentite freddo o caldo oltre un certo livello o per un periodo di tempo troppo prolungato, il vostro cervello metterà il comfort del vostro corpo come priorità trascurando tutto il resto. Quando succede, non ci sarà più tramonto o alba della vita da immortalare: l’unica cosa a cui penserete sarà a quel particolare discomfort fisico e al modo per risolverlo.
Per questo motivo, in poche parole, quando andate a scattare fotografie in campo in inverno dovete essere opportunamente vestiti. La soluzione che vi consiglio (e che adotto ormai da diversi anni) è quello dell’abbigliamento a strati: poiché nell’arco di una singola uscita fotografica potreste trovare diverse condizioni meteo o semplicemente per il fatto che dovrete alternare momenti di movimento per raggiungere lo spot a lunghe attese fermi a scattare, è opportuno evitare di coprirsi con un unico pesante strato. In movimento avreste caldo, e quando fermi congelereste nel sudore.
Attualmente il mio abbigliamento principale tecnico è prevalentemente costituito da capi di Patagonia che dispone di catalogo quasi infinito di diverse tipologie di abbigliamento realizzato con materiali di eccellente qualità ed ecosostenibili. Impossibile darvi consigli universali sugli esatti prodotti adatti a voi poiché il peso dei capi dovrà necessariamente dipendere dalle temperature medie che affronterete. Nonostante ciò, sicuramente per gli ambienti marini vi consiglio assolutamente di pensare ad uno shell impermeabile e anti-vento da avere pronto all’uso come ultimo strato.
Anche una buona cuffia è indispensabile: non dimenticate che quando il resto del corpo è ben protetto la nostra testa dissipa buona parte del calore del nostro corpo. Avere anche la testa al caldo contribuisce drasticamente al comfort termico.
Guanti
Seppur facenti parte dell’abbigliamento, credo che i guanti abbiano un peso particolare che merita una sezione dedicata.
Se avete scattato in campo in inverno, che sia al circolo polare o in una costa ligure in piena mareggiata, sapete bene che diventa indispensabile proteggere le mani dal freddo e dal vento per non compromettere il comfort e quindi la velocità di azione. Utilizzare un paio di guanti generico potrebbe non essere la soluzione ideale: se i movimenti diventano goffi, sarà difficile effettuare velocemente qualsiasi azione sulla macchina fotografica.
Per questo motivo da anni utilizzo i guanti della The Heat Company. Realizzati in materiali all’avanguardia, sono studiati proprio per noi fotografi poichè ci permettono massima protezione e libertà nei movimenti. Sono pensati “a strati” un po’ come l’abbigliamento di cui parlavamo sopra, pertanto a seconda del grado di freddo e vento atteso, potete modulare la vostra scelta. Ne ho diversi modelli, e per vedere quali uso più spesso vi invito a leggere gli articoli QUI, QUI e QUI

Corpo macchina e obiettivo
Come potete immaginare, non esiste un corpo macchina o obiettivo per l’estate ed uno per l’inverno, quindi quello che avete va certamente bene.
Detto questo, una delle più importanti caratteristiche che deve avere la nostra macchina fotografica (intesa quindi come corpo macchina e obiettivo) è la resistenza alle intemperie (weatherproof). Questa resistenza agli agenti atmosferici è indispensabile non solo quando piove o nevica, ma anche quando riceviamo schizzi continui di acqua dal mare ad esempio. Al giorno d’oggi gran parte delle nuove macchine fotografiche e degli obiettivi sono weatherproof (potete verificarlo dal manuale), ma se così non fosse, dovete proteggere la macchina a tutti i costi.
Onestamente vi sconsiglio di acquistare quelle goffe e costose protezioni che si trovano online che permettono di proteggere la macchina fotografica lasciando accesso laterale alle mani. Per raggiungere lo scopo vi basta acquistare i sacchetti per mettere le verdure nel freezer (tipo i Cuki Gelo per intenderci). Per quanto assurdo sembri danno una protezione decisamente superiore ad un prezzo davvero irrisorio. Le uso da oltre una decina di anni nelle condizioni più estreme e hanno sempre fatto il loro sporco (bagnato) lavoro.
Altro suggerimento è quello di usare le cuffie per capelli da doccia: di facile “reperimento” in qualsiasi Hotel o B&B, sono particolarmente utili tra una fase di scatto e l’altra per proteggere frontalmente i vostri preziosi obiettivi e filtri. Con il fatto che sono trasparenti, vi permettono poi di effettuare la composizione anche con pioggia o neve frontale, tenendo però riparato il filtro o l’obiettivo fino alla fase di scatto.
Filtri Fotografici
Se nelle altre stagioni è importante avere filtri di qualità in vero vetro ottico (solito discorso: perché avere 3500€ di macchina fotografica per poi rovinare lo scatto con un filtro del Mediaworld?), in inverno avere filtri di qualità diventa davvero indispensabile.
Date per scontate dunque le caratteristiche ottiche, in questa stagione quello che ci interessa è che i filtri abbiano un opportuno rivestimento idrofobico che ci permetta di pulirli facilmente quando sono bagnati. Per questo motivo, in campo non potrei mai separarmi dai miei NiSi.
Come tipologia di filtri, di fatto non avrei nulla di particolare da consigliarvi in quanto le condizioni di luce che cerchiamo sono analoghe in estate piuttosto che in inverno. L’unica cosa che vi suggerisco di tenere a mente è che se usate filtri ND e andate a scattare in ambienti nevosi, a causa del riflesso potreste dove contrastare una maggior luminosità, quindi vi serviranno filtri più densi.
Se siete interessati a quali filtri porto nello zaino, vi rimando a QUESTO articolo dedicato.

Accessori
Negli scatti fotografici invernali non avrete bisogno di nuovi accessori probabilmente, ma anche qui qualche accortezza è d’obbligo.
La prima è sulle batterie: al freddo durano meno. È bene quindi avere con se diverse batterie di scorta. Se normalmente pensiamo alla durata della batteria in termini di quanti scatti possiamo fare, in inverno è più corretto ragionare in quanti minuti durerà. Per esperienza diretta, vi sconsiglio assolutamente l’acquisto delle batterie economiche tipo Patona, Neewer o simili. Acquistate batterie originali: sono più affidabili, durano di più. Se non mi credete, sicuramente ci ripenserete quanto tornerete da un’uscita nottura a caccia di Aurora Boreale. Purtroppo le batterie originali costano parecchio, quindi se dobbiamo ridurre il numero per limiti di budget, magari acquistiamo qualche accessorio di ricarica in campo.
Se come me scattate con il telecomando remoto, vi consiglio come sempre di usarne uno a cavo (programmabile o meno) poichè sono più affidabili. Ricordate che in inverno scatterete indossando i guanti, pertanto non prendere telecomandi con tasti microscopici. Per questo motivo, io sto utilizzando il telecomando SMDV T803: brutto e affidabile come un telecomando del Mivar, non sbaglia un colpo e si riesce facilmente ad impostare anche indossando i guanti.
Cavalletto
Inutile dirlo, ma anche il cavalletto gioca un ruolo chiave nei nostri scatti invernali.
Non esiste un cavalletto universale purtroppo e quindi non ve ne consiglierò uno nello specifico, ma se nelle altre stagioni a volte ve la potete cavare con un cavalletto generico, in inverno la stabilità può fare la differenza tra portare a casa lo scatto o meno.
Alluminio o carbonio dipende dal vostro budget e dalla voglia di trasportare un cavalletto pesante o meno sulle spalle. Qualunque sia la scelta, ricordate che è scivoloso (oltre che fastidioso) maneggiare un cavalletto al freddo, pertanto meglio averne uno con la copertura in spugna su almeno una gamba.
Gli arpioni al posto dei piedini gommati sono caldamente consigliati, e sono praticamente indispensabili se andate a scattare con la neve o su superfici ghiacciate. (ricordate che anche se il vostro cavalletto non li ha tra gli accessori in dotazione, potete acquistarne di generici su Amazon a patto che il piedino in gomma del vostro cavalletto si possa svitare).
Zaino
E si, tutta questa attrezzatura dovremo pur metterla da qualche parte!
A parte il comfort di trasporto, in inverno diventa indispensabile l’impermeabilità. Tra tutte le soluzioni provate negli anni, se state cercando uno zaino affidabile per le situazioni meteo tipiche dell’inverno, non posso che consigliarvi gli zaini della f-stop Gear. Ne ho diversi modelli ma quello che sto utilizzando più assiduamente al momento è il Loka UL che trovate recensito QUI.

Extra
Tra gli extra, o meglio tra gli accessori non fotografici, vi suggerisco due o tre cose.
La prima è quella di portarsi un thermos con magari del tè caldo: tra uno scatto e l’altro è bene idratarsi con qualcosa di caldo. Se siete golosi come me, un po’ di cioccolata per recuperare le energie non guasta.
Poi se andate a scattare in paesaggi innevati o comunque davvero a basse temperature, vi suggerisco l’acquisto di ramponi: specialmente se andate a scattare vicino al mare su rocce ghiacciate e scivolose, dei ramponi da indossare sopra i vostri scarponi possono rendere la sessione fotografica molto più sicura.
Sempre in tema sicurezza, vi consiglio di avere sempre con voi un piccolo kit di pronto soccorso da escursione: non sottovalutate mail il fatto che nel mezzo della natura anche il più piccolo inconveniente potrebbe essere una vera seccatura se non affrontato nel migliore dei modi fin da subito.
Tecnica di Scatto
Ho lasciato questo argomento alla fine poichè finalmente ci sono buone notizie: le tecniche di scatto e le impostazioni della macchina che usate nelle altre stagioni, si applicano alla perfezione alla fotografia paesaggistica in inverno.
Se scattate nella neve potrebbe essere più complicata la messa a fuoco manuale o ancor meglio l’applicazione della tecnica iperfocale, ma nulla che non potete affrontare serenamente se avete seguito qualche mio corso o webinar.
Manuteznione
Ricordatevi sempre che alla fine della vostra sessione di scatto è ben più che opportuno pulire e asciugare accuratamente la vostra attrezzatura. Sale marino e umidità possono essere dei nemici impietosi che occorre rimuovere appena ne abbiamo possibilità.
Particolare cura andrà posta al cavalletto: il mio consiglio è sempre quello di sciacquarlo accuratamente sotto la doccia dopo averlo aperto completamente. In questo modo sarete sicuri di rimuovere tutto l’eventuale sale e le impurità.
Ultimo consiglio: se state scattando al freddo ricordatevi che una volta che portate la vostra macchia a bassa temperatura, dovete lasciarla al freddo sino alla fine della sessione di scatto. Se durante una pausa la portate con voi dentro una baita o un rifugio con il fuoco acceso ad esempio, avrete la formazione della condensa sull’obiettivo che vi complicherà di molto la successiva sessione di scatto.

Conclusioni
Come vedete, scattare fotografie di paesaggio in inverno è assolutamente semplice e alla portata di tutti. Alla fine non è richiesta nessuna particolare attrezzatura aggiuntiva e la tecnica di scatto che già utilizziamo non va modificata.
Tutto quello che dobbiamo fare è applicare qualche accortezza e ricordarci che ancora una volta la natura che ci circonda non va ne temuta ne sottovalutata, ma sempre rispettata.