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Introduzione
Come certamente vi sarete accorti, Adobe a sorpresa ha pubblicato un aggiornamento dei software più amati dai fotografi, ovvero Photoshop e Lightroom (CC e Classic CC) e ovviamente di Camera Raw. Normalmente questi aggiornamenti intermedi portano più correzioni di errori che vere e proprie migliorie, e nel migliore dei casi Camera Raw viene aggiornato per supportare nuovi modelli di fotocamera. Questa volta però le cose sono andate diversamente, o meglio qualcosa di importante è cambiato: sono stati aggiornati i Profili.
In questo articolo vedremo questo cosa significhi in particolare per i fotografi di paesaggio.

Cosa sono i Profili
Senza entrare in tecnicismi o lunghe divulgazioni da Nerd, cerchiamo di capire di cosa stiamo parlando semplificando il tutto al massimo. Per quanto poco romantico sia, ogni volta che scattate in RAW non state scattando una vera e propria fotografia come ve la immaginate, ma semplicemente il sensore della vostra macchina fotografica cattura delle informazioni che poi trascrive sulla memory card. Queste informazioni non sono altro che delle sequenze numeriche, che sono diverse per ogni pixel del vostro sensore. Quando apriamo il file RAW in Adobe Lightroom o in qualunque altro software di sviluppo fotografico, avviene un processo di rendering che di fatto trasforma quelle informazioni numeriche in quello che noi chiamiamo immagine: finalmente i numeri vengono trasformati in colori e toni che noi vediamo. Ciò che permette questa trasformazione sono i cosiddetti Profili. È facile pertanto intuire che a seconda del Profilo utilizzato, il risultato di questa trasformazione da numeri a colori è differente, motivo per cui se aprite lo stesso RAW su Adobe Lightroom e su un altro software non Adobe, di fatto certamente avremo davanti due immagini leggermente diverse.
Nell’aggiornamento di inizio Aprile 2018, Adobe ha deciso di mettere mano ad una di quello che reputo le più grandi carenze di tutti gli aggiornamenti passati, ovvero appunto i Profili.
I Profili nella suite Adobe
Fino a ieri, la suite Adobe utilizzava fondamentalmente due famiglie di Profili: la famiglia “Adobe” e la famiglia “Camera”. La famiglia “Adobe” di fatto comprendeva diversi Profili “figli” che secondo Adobe stessa meglio potevano interpretare i dati catturati dalla fotocamera. Dall’altra parte, i vari Profili “Camera” davano una interpretazione dei dati non dal lato di chi questi dati li elaborava (Adobe), ma da chi li catturava, ovvero erano Profili realizzati dai costruttori delle macchine fotografiche. Chi delle due famiglie aveva ragione? Nessuna, in quanto essendo una arbitraria interpretazione di dati, ognuno diceva la sua a buon diritto.
Noi fotografi paesaggisti abbiamo imparato che il profilo universale non esisteva, e a seconda delle peculiarità dello scatto in termini di esposizione e toni attesi, dovevamo utilizzare un Profilo piuttosto che un altro. Nel corso degli anni la concorrenza di Adobe si è fatta sempre più agguerrita, e alcuni sviluppatori hanno investito proprio nel campo di questi Profili ben più di quanto Adobe avesse fatto, lasciandoci di fatto con Profili vecchi di oltre dieci anni.
Anch’io confesso di essere stato sedotto dal lato oscuro, e per diversi mesi ho elaborato le mie immagini in parallelo su due software diversi, da un lato per trarre vantaggio di Profili più performanti, dall’altro ostinato a non arrendermi con il mio amato Adobe Lightroom.
Grazie all’ultimo aggiornamento di casa Adobe, abbiamo a disposizione sei nuovi Profili “Adobe”. La promessa di Adobe è quella di metterci a disposizione dei rendering accurati e indipendenti dalla fotocamera utilizzata. Questi nuovi profili, che si affiancano al vecchio e ormai attempato Adobe Standard sono:
- Adobe Color
- Adobe Monocrome
- Adobe Portrait
- Adobe Neutral
- Adobe Landscape
- Adobe Vivid
Alcuni di essi li ricorderete in quanto già presenti nelle precedenti versioni, e pertanto di fatto sono stati solo aggiornati. Altri, come l’Adobe Color, è qualcosa di nuovo..e come tale ci incuriosisce parecchio. Adobe dichiara anche la presenza di “Profili Creativi”..staremo a vedere, anche se già per il nome poco mi attraggono.
A quanto pare sarà possibile anche acquistare e importare finalmente Profili di terze parti: questa è un’ottima notizia, soprattutto nel caso che non ci sia tra i Porfili ora presenti qualcosa che ci aggrada e che la fuori ci sia qualcuno in gradi di crearci il Profilo dei nostri sogni.

Esempio “Profili Creativi” – Immagine di Adobe
I vecchi Profili per i fotografi di paesaggio
Se siete fotografi paesaggisti e utilizzate la suite Adobe, nel corso degli anni avrete imparato che ci sono Profili da poter prendere in considerazione (tutte le strade partono da Adobe Standard..) e Profili da lasciar perdere senza troppi pensieri (come Adobe Landscape, a dispetto del nome..). Potremmo passare la giornata a discutere di ogni scelta fatta, ma per farla breve, per quanto mi riguarda, in ogni mio scatto la scelta se la giocavano:
- Adobe Standard: punto di partenza di ogni scatto, aveva il pregio di essere il più “bilanciato”
- Adobe Neutral: come suggerisce il nome, molto neutro e piatto in termini di colore e contrasto
- Camera Standard: un profilo che amavo in particolare usare in caso di alte luci molto accentuate, al limite della bruciatura
Nessuno dei tre era il profilo perfetto, e ogni volta che ne usavo uno guardavo con invidia come venivano interpretati i RAW aperti da software concorrenti.In questo nuovo aggiornamento della suite Adobe viene introdotto un Profilo che mi seduce tantissimo: Adobe Color.
Secondo Adobe stessa, Adobe Color rappresenta l’evoluzione di Adobe Standard. Studiato per ottimizzare il rendering dei toni caldi, promette di migliorare anche il contrasto delle nostre immagini, favorendo le transizioni di colore in determinati range tonali.
Sarà vero? Lo vedremo.
La nuova interfaccia di Adobe Lightroom Classic CC
Nella brama di andare a provare sia il nuovo profilo Adobe Color che l’aggiornamento degli altri Profili, ci accorgiamo che qualcosa è cambiato nell’interfaccia di Adobe Lightroom Classic CC. Nelle precedenti versioni, la selezione del Profilo veniva fatta dal pannello “Calibration”. Da questo nuovo aggiornamento, dentro “Calibration” rimane solo la selezione del “Process”, che noi lasceremo in “Version 4 (Current). La selezione del Profilo è infatti spostata nel pannello “Basic”.
Credo che questo sia più che corretto, in quanto la selezione del Profilo è una delle primissime cose che dobbiamo fare. (Sogno ancora il giorno che Ligthroom mi permetta di modificare e spostare a piacere i vari pannelli per creare il mio workflow di sviluppo..). Se all’inizio la selezione del Profilo sembra limitata o confusionale, ci basta premere sull’icona alla destra della dicitura “Profilo” per far comparire il relativo pannello e rendere tutto più chiaro. Per prima cosa possiamo scegliere se visualizzare tutti i Profili disponibili o solo i sotto raggruppamenti “Colore” e “B&W”.
Fatto questo, sempre attraverso dei menu a scomparsa è possibile aprire o chiudere la famiglia di Profili che ci interessa.
Le famiglie presenti sono:
- Preferiti, che come dice il nome raccoglie i Profili impostati come favoriti
- Camera Matching, cioè i Profili dati dal produttore della nostra fotocamera
- Legacy, che è una collezione di Profili per il bianco e nero
- Artistic
- B&W
- Modern
- Vintage
In tutto conto 70 (settanta) profili. Rimango a bocca aperta.
E’ chiaro che ci sono più Profili di quanti ne potrò mai davvero testare, ma escludendo quelli che restituiscono effetti amati dai vari blogger e instagrammer, alla fine individuo come potenzialmente ottimi per i fotografi di paesaggio:
- Adobe Color
- Adobe Standard
- Adobe Neutral
- Adobe Color
Forse è giunto il momento di provarli su qualche immagine
La prova dei nuovi Profili per fotografia di paesaggio
Per testare i vari Profili, occorre prendere un gruppo eterogeneo di immagini, o meglio di immagini che hanno tra loro caratteristiche ben diverse ma comunque potenzialmente ripetitive. Seleziono così quattro immagini su cui fare i miei test:
- Immagine 1: Il caldo tramonto con luce frontale
- Immagine 2: I morbidi toni pastello
- Immagine 3: Il “Blue Frank”
- Immagine 4: L’alta gamma dinamica
Pronti? Partiamo!
Anzi no..prima una nota: le immagini che discuteremo sono RAW assolutamente immacolati. Tutto ciò che ho fatto è stato solo applicare il profilo correzione lente. L’intento di mostrarvi “l’intimità” dei miei RAW è quella di farvi vedere la differenza dei risultati dai vari Profili con cui partire nella nostra post produzione. La base di confronto sarà sempre l’Adobe Standard, che dopo oltre dieci anni di onorato servizio, si merita l’onore e l’onere di punto di riferimento.
Infine, tutto è basato sulla mia percezione visiva e sul mio gusto, pertanto non è assolutamente detto che ciò che piace a me possa piacere anche a voi!
Immagine 1: Il caldo tramonto con luce frontale
Come suggerisce il titolo, la peculiarità di questa tipologia di scatti è la presenza di toni caldi, la tendenza alla sovraesposizione e l’assenza o quasi di ombre da recuperare.
Normalmente in questi scatti è possibile avere qualche punto di sovraesposizione da recuperare.


In un caso del genere, normalmente trovavo rifugio nel Camera Standard. Tale profilo infatti predilige normalmente il recupero delle alte luci a discapito però di un aumento di contrasto e quindi di una maggior chiusura delle ombre. Tale effetto non era mai un problema proprio perché mediamente si parte con una immagine avente istogramma che tende più a destra che a sinistra.


Difficilmente in questi casi mi capitava di utilizzare un Profilo Adobe Neutral: seppur le alte luci vengano recuperate, tutta l’immagine viene completamente appiattita, e anche se si recuperano interessanti transizioni tonali nelle alte luci, mediamente queste si perdono nei mezzi toni e più sotto.


Andiamo così ad esplorare il Profilo Adobe Color. Il recupero delle alte luci c’è, anche se mi pare che si vadano a perdere alcune transizioni di toni caldi sul cielo. Non sono particolarmente soddisfatto, soprattutto visto l’intendo dichiarato del Profilo. Sono invece assolutamente soddisfatto a livello di contrasto complessivo e di colore sui mezzitoni e sulle ombre: l’immagine prende vita semplicemente applicando il profilo.


Visto che in un’immagine del genere avrei probabilmente usato sino a ieri il Camera Standard, andiamo a compararlo all’Adobe Color. Sulle alte luci del cielo caldo, Adobe Color non mi convince proprio come contro Adobe Standard. Ancora una volta però, sia in termini di contrasto che in termini di toni complessivi, Adobe Color risolve molto meglio l’immagine. Guardate ad esempio la vegetazione con i fiori gialli in primo piano: non so cosa ne pensate voi, ma secondo me sia a livelli di contrasto che di colori, Adobe Color è davvero un passo avanti!
Chi vince questo confronto dunque? Se ci fermassimo qui, considerando che la parte difficile da gestire in questa immagine è il cielo, Camera Standard lavora meglio. C’è da fare due considerazioni aggiuntive: la prima è che il mio Camera Standard sarà probabilmente diverso dal vostro, a meno che non scattiamo con la stessa macchina. Il secondo, è che non abbiamo nessuna sovraesposizione non recuperabile. Mantenendo Adobe Color e andando infatti ad agire sul recupero delle alte luci nel pannello Base, di fatto recuperiamo al 100% quelle transizioni tonali sul cielo che sembravano perse, mantenendo inalterati i benefici dati dall’Adobe Color sul resto dell’immagine che non avevamo con Camera Standard.
Comparando nuovamente le immagini, a questo punto non ho dubbi: Adobe Color vince.


Immagine 2: I morbidi toni pastello
L’immagine di riferimento scelta in questo caso è caratterizzata da una luce morbida e colori pastello, caso tipico in cui avete la fortuna di scattare un tramonto o un’alba colorati senza dover necessariamente avere la porzione a maggior luminosità nel frame.
Seppur l’istogramma tenda verso destra, siamo molto lontani da qualunque idea di sovraesposizione.


In uno scatto del genere, normalmente Adobe Standard vince senza troppi pensieri. Camera Standard nel mio caso tende ad chiudere troppo le ombre, e il guadagno in termini di contrasto e colori è assolutamente trascurabile.


Anche qui Adobe Neutral poco aiuta, perché l’immagine è già neutra di suo, quindi di fatto ci apre le ombre senza alcun beneficio reale, penalizzandoci invece sulle delicate transizioni di colori pastello.


E il nuovo Adobe Color? Il risultato mi piace moltissimo. Il cielo si satura leggermente e vira verso toni leggermente più caldi. Il mare prende un maggior contrasto ed esalta anche qui i toni caldi. Sulle rocce l’incremento del contrasto causa una leggera chiusura delle ombre, ma è apprezzabile anche qui un incremento della saturazione complessiva.
In questo caso non avrei proprio dubbi, il Profilo Adobe Color fa al caso mio.
Immagine 3: Il “Blue Frank”
Chi mi conosce lo sa, amo il blu. Lo amo così tanto che nel corso degli anni il mio cervello si è messo a prediligere una determinata tonalità di blu, che i miei amici ormai chiamano scherzosamente Blue Frank.
Il tipico istogramma di questa tipologia di immagini è la Gaussiana perfetta sui mezzi toni, pertanto nulla di più semplice da gestire in post. Qui i toni caldi che Adobe Color dovrebbe prediligere proprio non ci sono, e pertanto sono davvero curioso di capire come si comporta.
Ma partiamo dall’inizio.


Normalmente in questa tipologia di immagini Camera Standard aiuta parecchio: i colori si saturano, il contrasto aumenta. Poiché si tratta di immagini che hanno quasi sempre cielo completamente coperto e tendente a toni neutri, l’incremento di contrasto di Camera Standard è più che gradito.


Per quanto detto sull’istogramma tipo di queste immagini, di solito usare Adobe Neutral è una pessima idea. A parte la chiara perdita di contrasto, anche i colori del mare e del mio amato blu si lavano via.


Interessante diventa dunque il confronto tra il Camera Standard ed il nuovo Adobe Color. Il risultato mi estasia: le ombre si aprono leggermente nonostante il contrasto aumenti (guardate le rocce vicino al mare in basso a destra). Il colore dell’acqua si satura piacevolmente e vira leggermente.
In questa tipologia di scatti il nuovo Profilo Adobe Color mi conquista senza riserva!
Immagine 4: L’alta gamma dinamica
Anche se il 90% delle mie immagini ricade nei casi presentati nelle immagini da 1 a 3, vediamo di calcare la mano con qualcosa di particolare.
Si tratta di uno scatto dove per catturare la luce con una singola esposizione, occorre restare molto sottoesposti poiché c’è una porzione di immagine a fortissima luminosità. Ciò nonostante, una piccolissima porzione risulta bruciata applicando il Profilo Adobe Standard.


In questi casi normalmente per prima cosa provo ad utilizzare il mio fedele Camera Standard. Fa il suo dovere in effetti: la porzione di cielo che risultava bruciata risulta completamente recuperata. Purtroppo, il prezzo da pagare è un forte aumento del contrasto che comporta una notevole sottoesposizione (guardate l’istogramma). Questo proprio non ci aiuta molto perché già l’immagine era sottoesposta fortemente.


Questo è il caso in cui finalmente Adobe Neutral può farsi valere: la porzione bruciata è recuperata, l’immagine non si contrasta (e anzi si appiattisce) e quindi non abbiamo problemi di sottoesposizione. Perdiamo sicuramente in termini di intensità dei colori, pertanto dovremo prestare maggior cura a questo aspetto in post produzione.


Cosa succede se applichiamo Adobe Color? Come potete vedere dalle immagini sopra e sotto, il nuovo Profilo Adobe Color riesce a recuperare le alte luci come Camera Standard, senza però calcare la mano troppo su contrasto.


Rispetto ad Adobe Neutral, credo recuperi meglio le transizioni calde del cielo e relativo contrasto, però il lavoro di post produzione sul resto dell’immagine richiederà maggior attenzione, soprattutto in termini di recupero ombre.
In questo caso non sono convinto che Adobe Color sia la scelta migliore, anche se rispetto al vecchio Adobe Standard è sicuramente un passo avanti da gigante e che stiamo parlando di una immagine davvero particolare in termini di esposizione che per quanto mi riguarda non rappresenta la casistica principale.
Conclusioni
Questo aggiornamento della suite Adobe è stato tanto inaspettato quanto gradito. L’introduzione di nuovi profili e il miglioramento degli esistenti è senza dubbio un passo avanti dell’azienda verso quanto da tempo chiedevano i fotografi.
Nel campo della fotografia paesaggistica, credo che l’introduzione del profilo Adobe Color sia un passo avanti davvero significativo.
Senza dubbio sono curioso di provare ad applicarlo nei miei prossimi sviluppi, e ancor più di andarlo a confrontare con i profili dei software della concorrenza poiché sono relativamente certo che stavolta si giocherà una partita ad armi pari!
Ben fatto Adobe!